
Cecilia Bringheli, Milano
Martedì pomeriggio mi comunicano dall'ufficio che venerdì sera vogliono organizzare un cocktail come quello di Milano nel negozio di Napoli: naturalmente le cose vengono sempre all'ultimo e devo iniziare in fretta a contattare le ragazze via telefono, email e social network. Essendo la città campana quasi una seconda casa ho qualche amica, il problema è che ancora più che da noi, il fine settimana sono tutte a Capri e di conseguenza devo cercare di coinvolgere anche gente che non conosco personalmente.
Nei giorni a seguire la mia vita prosegue con il solito ritmo metropolitano, in giro la sera (finalmente l'estate sembra essere arrivata) per qualche aperitivo all'aperto, incontro gli amici e viaggio con Lana al seguito.
Mercoledì mi rendo conto una volta in più di quanto il web aiuti nel mio lavoro, riesco a trovare tutte le ragazze semplicemente dal mio computer, passando in rassegna le foto delle candidate da Facebook contattandole direttamente.
Nel pomeriggio finalmente torna il mio fidanzato, la sera ci vediamo e ci raccontiamo i nostri ultimi dieci giorni, lui del suo viaggio, io del mio tempo passato a Milano, che per voi non è quasi più un segreto.
Giovedì è il giorno del debutto in video; abbiamo organizzato per oggi insieme a lostinfashion.it le riprese per il servizio che andrà online della macchina e di qualche spezzone della mia vita. I ragazzi incaricati arrivano alle quattro del pomeriggioe dopo un primo imbarazzo più che ovvio, grazie anche alla loro disponibilità e alla loro professionalità, tutto va per il meglio.
Il video inizia con la mia capa che mi da le direttive per il giorno dopo a Napoli, dopodiché usciamo in strada e, un po' fiction un po' realtà, facciamo qualche ripresa in giro per una soleggiata Milano.
Arriviamo alla galleria di Luca verso le sei dove c'è il vernissage della mostra; lì facciamo qualche ultima ripresa, con gli amici, i visitatori della mostra e mia sorella che riesco a coinvolgere alla fine del servizio con uno sketch davanti ad un bellissimo quadro di Fabrizio Braghieri.
Facciamo tardi e vado a dormire stanca morta, visto che venerdì mattina mi sveglio alle cinque e parto in aereo per Napoli.
Anche se organizzato di fretta l'evento riesce come meglio non avrei potuto immaginare e a fine serata soddisfatta vado a mangiare una classica pizza partenope con i miei amici napoletani di sempre. Decido di andare a letto presto poiché sabato mi aspetta l'addio al nubilato di una delle mie più care amiche alla quale farò da testimone.
Sabato mattina appena riaccendo il telefono a Linate trovo chiamate e messaggi delle mie amiche partite qualche ora prima che, raggiunto il posto che una di noi aveva deciso per festeggiare, si rendono conto non essere assolutamente all'altezza delle aspettative.
Iniziano una serie di telefonate, pianti isterici della futura sposa e interrogazioni a 360 gradi su dove possiamo andare a celebrare la nostra amica.
Dopo qualche tentativo optiamo per ritrovarci a casa di una di noi a Milano, da lì l'idea di comprare bottiglie di Champagne, buon pesce che cucineremo e, visto che l'umore di partenza non è dei più festaioli, di rimanere tra di noi.
Domenica mattina ci rendiamo conto che meglio non avremmo potuto festeggiare un così importante passo di una nostra amica: stando insieme, intorno ad una tavola senza l'ansia di doverci muovere in giro per la città, abbiamo bevuto, mangiato, riso fino alle lacrime, ricordando tempi andati e che verranno, fino alle sei del mattino, addormentandoci tutte insieme.
La domenica, passata la prima ora di passione, abbiamo preparato spaghetti con cozze e vongole e continuando a chiaccherare fino a sera, conquistando il meritato riposo intorno alle undici.
Domani prima di partire per l'ennesimo viaggio a New York City, riconsegnerò la macchina, che in questi ultimi dieci giorni ha accompagnato una parte della mia vita frenetica e rumorosa, ma fortunata. Ho una famiglia che mi sostiene, degli amici coi quali divertirmi e condividere i miei venticinque anni, le mie esperienze e i miei dubbi; grazie ai quali trovo qualche risposta alle mille domande che ogni giorno mi schioccano in testa. Ho Lana che è un incastro della mia vita e della mia quotidianità, un lavoro che mi darà la possibilità di crescere e di realizzare uno dei miei sogni, insieme alle mie scarpe:
quello di essere padrona del mio tempo, del mio lavoro e del mio destino.
Grazie a quelli che hanno avuto la pazienza di leggermi, a chi mi ha dato la possibilità di scrivere su questo blog e a tutti quelli che porto da sempre nel mio cuore.
Cecilia
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