mercoledì 4 agosto 2010

BARBIERE AL CUBE



Mimma Anelli, Lecce






2 Agosto 2010


Ecco la mia piccoletta che mi attende all’uscita dalla Banca

Che tristezza sapere che domani sarà il mio ultimo giorno con la Cube. Oggi volevo andare a Cursi, come promesso, ma ho finito troppo tardi in ufficio e ho degli impegni in atelier inderogabili. A tutto questo si è aggiunta la fase pre lirica di Ilario. Mio marito lavora in Teatro e, come me, ama l’opera lirica. L’unico problema è che quando è in fase di preparazione di un opera la canta tutto il giorno! E la canta proprio tutta, tutte le arie e di tutti i personaggi. Quindi ora mi “tormenta” con il Barbiere di Siviglia che andrà in scena 8 Agosto. E’ una specie di mantra, solo che al posto di “Om shaantih shaantih shaantih Om”, è una cosa del tipo “Figarooooooo Figarooooooo Fiiiiii-gaaaaaa-roo”. Alla fine per solidarietà (o per disperazione) canto pure io!

Tanto vale approfittare del mio “pass-personale-Ilario”per fare alcuni scatti all’interno del Teatro Politeama Greco, dove stanno facendo le prove, anche se l’allestimento sarà all’aperto, a Palazzo dei Celestini. Parcheggio in centro (non vi dico che tutti guardano la macchina perché ormai già lo sapete) e mi dirigo verso il teatro.
La cosa che colpisce di più entrando dall’ingresso del palcoscenico è una scritta lasciata da un vecchio macchinista, ormai diventata famosissima tra tutti coloro che hanno calcato le scene di questo antico teatro. E’ proprio vero.





Qui finzione e realtà si mescolano sempre. Dietro il backstage c’è davvero un mondo a parte, soprattutto durante la stagione lirica. Tra coro, macchinisti, attrezzisti, ballerini, direttore di palcoscenico e maestri concertatori, direttore del coro, elettricisti sembra che ci sia un caos incredibile e invece tutti si muovono secondo un schema preciso: la musica. Perché ogni cosa deve essere fatta a tempo. Gli ingressi del coro, dei ballerini e dei cantati, gli attacchi, gli effetti luci, i cambi di scena. Ogni cosa trova la sua giusta collocazione all’interno delle note scritte dal musicista.
I cantanti provano ed io “rubo” qualche scatto da dietro le quinte. Sono al finale dell’atto primo (quello del famigerato concertato a cinque, che per la verità non riesce quasi mai a nessuno).

Il Barbiere di Siviglia è un opera divertente e gradevole da ascoltare, perché si susseguono tantissime scene buffe e parodie e la musica è sempre vivace e gioiosa.
Finite le prove posso gironzolare indisturbata sul palcoscenico e ne approfitto per fare alcuni scatti alle scene e agli attrezzi di scena.
Non poteva mancare ovviamente l’elogio a Tito Schipa, il famoso tenore leccese. Ecco una sua foto appesa ad una delle pareti del teatro con tanto di fiori e compagnia (il quadro del ritratto di donna realizzato dal macchinista della scritta famosa e tutti i ragni che popolano le pareti).

Il teatro è un mondo che mi affascina e vi confesso che ho provato a lavorare in teatro paio volte e con esiti tutt’altro che piacevoli. La prima volta ho provato a tirare giù una quinta.
C’è una vera e propria tecnica che i macchinisti sanno eseguire alla perfezione. Vedete questi nodi?Praticamente sono tre corde legate insieme, con un blocco alla fine. Una volta sciolto il nodo, bisogna far scendere lentamente la quinta fino a quando le corde si stoppano grazie al blocco. Ora a meno di non avere dei bicipiti di quelli da 20 anni di palestra ed un peso di 70 kg (io peso 55 kg e l’unica palestra che faccio è sulla tastiera del mio pc) si rischia di fare la mia misera fine: ero appesa alle corde come un sacco di patate!
Meno male che c’era Ilario, altrimenti sarei finita in graticcia (che è la parte più alta del palcoscenico). Da allora ho capito che il mestiere di macchinista non era per me.
Ho provato, quindi, a cimentarmi come elettricista. Ilario stava allestendo uno spettacolo e bisognava puntare le luci (ovvero direzionare il fascio di luce verso un punto preciso del palcoscenico). Per fare questo bisognava salire su una scala ad un altezza di circa 8/10 mt e direzionare il proiettore. Ho pensato che sarà mai? Se ci riescono loro perché non dovrei riuscirci anch’io? Bene, comincio a salire sulla scala. 2 mt tutto ok, 3 mt tutto ok. A 4 mt pensavo: non guardare in basso… non guardare in basso… (tipo il mantra di sopra).




Arrivo a 6 mt. Terrore! La scala si muove, dondola avanti e dietro ed io ho le vertigini. Che faccio? Mi sentivo come un gatto sopra un albero. Ero aggrappata alla scala comprese unghie conficcate nel legno (nooo si è rovinato il mio smalto rosso) e non potevo fare nulla. Non potevo né salire (ma non ci pensavo proprio) né scendere (si, si, voglio scendere!). Nessuno poteva venire a salvarmi perché la scala non avrebbe retto il peso di due persone. Panico! Panico! Panico! Insomma, dopo attimi di terrore puro finalmente, un passetto alla volta, riesco a scendere lentamente. Quando ho messo i piedi a terra vi giuro che (al diavolo il mio orgoglio) ho baciato il palcoscenico. Ed ecco come la mia brillante carriera in teatro ha avuto termine.
In compenso però ora mi godo lo spettacolo dalla platea, non mi azzardo a salire più le scale né a tirare corde e, con Ilario che canta tutto il giorno, conosco le opere a memoria e senza comprare un libricino!

martedì 3 agosto 2010

CUBE ON TOUR!



Mimma Anelli, Lecce







CUBE ON TOUR – 1 Agosto 2010 - Prima Parte

Oggi è domenica e come promesso ho intenzione di fare la turista nella mia città. Dopo essermi restaurata (capelli e sopraciglia), usciamo con Ilario per andare in centro. La giornata è bellissima, c’è una leggera tramontana e il cielo è limpido e sereno. La luce è ottima luce per fare le fotografie. Volutamente usciamo fuori dalla città per rientrare e “salutare” il primo monumento che si incontra entrando dentro Lecce. L’opera, dal titolo “Germinazioni” è stata donata dal artista salentino-milanese, Ercole Pignatelli.

E’ un totem di nove metri di altezza sulla cui cima il maestro ha voluto un tucano nero col becco giallo e una colomba bianca a simboleggiare “il vento dell’Africa e il vento del Nord e il dialogo tra le civiltà”.
Sono le 10:30 ed è tempo di fare colazione! Andiamo a Porta Rudiae dove incontriamo alcuni amici che si prestano a farsi fotografare con la mia Nissan Cube. Delle quattro porte che circondavano anticamente la città sono rimaste solo tre, Porta Rudiae, Porta Napoli, Porta San Biagio, mentre Porta San Martino, non è più visibile in quanto crollata nel XIX sec. PS. Avete notato il turista che sbircia verso la Cube?

Superata Porta Rudiae ed entrando nella centro storico della città c’è il Conservatorio Sant’Anna. Questo palazzo, che oggi ospita uffici del comune, nasconde, come tutti i palazzi antichi di Lecce, una coorte interna, non è visibile dalla via di accesso principale, il cui giardino è dominato da un secolare albero di Ficus. Non è una meraviglia?





Ok ora manca l’ultima porta: Porta San Biagio. Mi sembra giusto fotografare la mia Cube nei pressi della porta (ormai l’ho fotografata ovunque he he). Nei pressi della porta c’è un antica torre, alta più di 30 metri, costruita nel 1400 circa dal principe di Taranto. Mi sembra il giusto sfondo alla mia Cube. Guardate come è bella….ehm non la torre (che è pure bella)….La Nissan!!!!

Cosa c’è di barocco a Lecce che più barocco non si può?
Ovvio, Santa Croce. Ecco quando guarderete questa chiesta vi uscirà il barocco anche dai capelli…
Ora, quando vi troverete di fronte a questa chiesa potrete notate tutti i turisti puntare lo sguardo, come se fossero ipnotizzati, verso il rosone. Se vi chiederete perché ( e ve lo chiederete) la risposta è molto semplice. L’artista che ha progettato la chiesta ha voluto scolpire il suo ritratto all’interno dei fregi del rosone. E vi posso assicurare che ti puoi cercare, tra fregi e svolazzi, a trovare questo benedetto ritratto, perché è così nascosto che se non sai (anni di esperienza) non lo vedi facilmente.

Lasciamo Santa Croce, passando da piazza S. Oronzo e dall’anfiteatro, per recarci in uno dei posti più suggestivi della città: Il Duomo.
Avvertenza per i turisti a Lecce! Al centro della piazza c’è uno stemma rappresentante un albero e una lupa. NON PASSATECI SOPRA! PORTA SFORTUNA!
Sulla strada che porta al Duomo ci fermiamo a fotografare una delle poche coorti aperte in questo periodo. Solo nel mese di Maggio, grazie alla manifestazione “Cortili Aperti”, è possibile ammirare i questi piccoli paradisi nascosti.

Ed eccoci a Piazza Duomo con il suo antico campanile. Al centro della piazza, non tantissimo tempo fa, c’era un fontana. Questa fontana è sparita nel nulla, nessuno sa che fine abbia fatto. Mi domando, ma come si fa a perdere una fontana? Mica è un mazzo di chiavi, un accendino, va bene pure il portafoglio, ma una fontana! Misteri Italiani.







CUBE ON TOUR – 1 Agosto 2010 - Seconda parte

Domenica sera, che si fa? Solito ristorante? Solito lounge bar? Solito pub? Solita passeggiata al centro o alle marine (come si dice da queste parti)?
Naah…. Oggi tappa a Maglie al “Mercatino del Gusto” (http://www.mercatinodelgusto.it/), evento organizzato da Slow Food per promuove le tradizioni gastronomiche e culturali della Puglia.
Poiché sono una pessima cuoca e non riuscirei a distinguere un cavolo da una bietola, rapisco la mia consulente personale esperta in ortofrutta/verdura e affini e, insieme a mio marito Ilario (che è in fase pre-lirica una sorta di ciclo femminile al maschile poi vi spiegherò) andiamo con la mia Nissan Cube a Maglie.

Il mercatino è ubicato nel cuore della Città ed è suddiviso per vie: Presidi e comunità del cibo, Via del gusto, Piazza del vino, Piazza della birra artigianale, Via dei dolci, Via dell’olio di oliva, Via dell’ortofrutta. Entriamo dalla via dei Presidi e comunità del cibo. I presidi sostengono le piccole produzione di eccellenza che rischiano di scomparire, sia per le tecniche di lavorazione (l’uso del forno a legna) sia dall’estinzione di razze autoctone e antiche varietà di ortaggi e frutta. Il primo stand, dedicato al caciocavallo podolico, è praticamente assediato e non possiamo assaggiare nulla. (uff ma io fame!). Proseguiamo per la via ed incontriamo gli stand che espongono i pomodori di Torre Guaceto, le cipolle rosse di Acquaviva e il pane di Altamura.

Che voi ci crediate o no non ho mai visto nella mia vita delle cipolle così grosse! Sembrano delle pagnotte! Ma che gli danno per crescere? Mah. E via con lo shopping!
Arriviamo nella piazza principale. C’è tantissima gente e le strade sono invase da turisti ed avventori che voglio assaggiare queste specialità. Proseguiamo per la via della gastronomia.

Ci sono tantissime cose buone. Quelle che ti fanno ingrassare solo a vederle (Foto 6 – Salumi). Confesso. Non resisto e cedo alla tentazione di assaggiare queste delizie. Ma sono buooonissime! Ora ci vuole una buona birra artigianale (Foto 7 via della birra) eppoi per completare un assaggio di “cupeta” (Foto 8 via dei dolci), un dolce tipo leccese con le mandorle.
Abbiamo camminato per più di un ora e siamo veramente stanchi. Ci riposiamo all’ombra del barocco di maglie in una graziosa piazzetta adiacente al mercatino.



Riepiloghiamo il nostro bottino: 1 kg di Pane di Altamura; 1 busta di Cipolle rosse di Acquaviva; 1 confezione di capocollo di Martina Franca e felinotto al negro amaro; 1 barattolo di peperoni piccanti sott’olio (sono veramente piccanti) ed infine…. Un seme di carrubo amele.
Ma se lo pianto in vaso crescerà?




lunedì 2 agosto 2010

CRUISE CUBE




Mimma Anelli, Lecce






ANDANDO A RITROSO...30 LUGLIO!!!

Thanks God is Friday!! Finalmente la settimana è finita ed oggi mi aspetta un pomeriggio rilassante con una mia carissima amica e cliente, Catherine, che viene ogni anno dagli Stati Uniti in villeggiatura nel Salento. Disegno solo per lei una collezione Cruise per quando va in vancanza a dicembre sul suo stupendo Yacht ed ogni anno è sempre un piacere rivederla e passare con lei un rilassante pomeriggio.
Partenza da casa ore 17.00.

La giornata è bellissima e calda (tanto la Cube all’aria condizionata…). Per fortuna non abbiamo fretta quindi decidiamo di farci una passeggiata sulla litoranea adriatica. A differenza di quella ionica, è molto più selvaggia, la costa è più alta e, in alcuni tratti, come da Casto sino a Santa Maria di Leuca, è addirittura praticabile sono con le barche. Ma il panorama è mozzafiato, unico davvero ed il mare è pulito e color smeraldo. Ogni tanto qua e là è possibile vedere le torri saracene che facevano da vedetta per le invasioni dei Turchi. Percorrendola di inverno, si ha l’impressione di essere in Irlanda.

Arriviamo a Torre dell’Orso e qui, la fermata alla gelateria “Dentoni” è obbligatoria. Lo so il nome non rende ma il gelato è veramente buono (avrete orami capito che sono golosa). Abbiamo parcheggiato la Nissan Cube proprio di fronte alla gelateria e noi siamo seduti fuori a gustarci il nostro gelato. Improvvisamente una signora si avvicina alla macchina. Ci gira intorno, guarda la targa, sbircia dai finestrini fumè, gira ancora intorno... Uff non faccio in tempo a fotografarla (il cono gelato me lo impedisce), ma vi posso assicurare che la scena è proprio curiosa. Si vede benissimo che non ha mai visto una macchina così particolare e la disinvoltura e l’audacia che ha mostrato verso la Nissan Cube è sorprendente...
Il pomeriggio passa piacevolmente con la mia amica Catherine (non ho trovato le foto della collezione, forse sono in atelier?) e al ritorno ci fermiamo in uno dei tanti baretti, ubicati sulla costa, che vendono ricci di mare.

Sono molto spartani, con tavoli e sedie in legno, tovaglie in carta e offrono i ricci accompagnati rigorosamente da vino rosso, provola e pane. Una vera delizia.
Per incipit, mentre scrivo Akira sta distruggendo a morsi le mie cuffie del computer. Ecco ora le ha fatte cadere a terra…
Decidiamo di comprarne una cinquantina e di portarli a casa e al rientro ci fermiamo lungo la litoranea per scattare qualche foto alla Nissan Cube ed al meraviglioso mare salentino… che dite ne vale la pena venire in vacanza?




GATTI, GELATI E TRANQUILLITA'!



Mimma Anelli, Lecce






ANDANDO A RITROSO... 29 LUGLIO


Avete mai provato a dormire con un gatto in testa?

Vi posso assicurare che è possibile ma che ha delle piccole controindicazioni. Primo, durante la notte è frequente sentire qualcosa che ti spinge sulla testa con i piedini, ehm pardon, le zampette; secondo, svegliarti da strani rumori (del tipo lap lap lap) perché è il momento delle pulizie generali ; terzo che puoi risparmiare sulla sveglia perché ogni giorno (sabato e domenica inclusi) alle 6.30 inizia il concerto sinfonico in do maggiore del tipo “ma mamaooooo mew mfff maaaaoooo” (devo ammettere che è anche intonata). Ora, a meno di non voler svegliare tutti gli abitanti della casa, c’è solo una soluzione: alzarsi. Penserete che tutto questo trambusto sia dettato dalla richiesta della scatoletta di tonno rosa con gamberetti, invece, che ci crediate o no, Akira vuole essere pettinata. Lei non ci pensa proprio al cibo, no! Vuole che la segua, nella sua cameretta, dove c’è il suo pettinino rosa e che, per almeno mezz’ora, la spazzoli adeguatamente.
Tuttavia, come le migliori tradizioni musicali, a tutto questo c’è una variante: ovvero la “tortura cinese” del “maooo maooo maooo” stillata, con costanza e precisione, dall’altra gatta-cicciotta: Shiva.

In questo caso, per fortuna, la soluzione è molto più semplice: aprire la fatidica scatoletta. E così tra un miagolio, un pettine ed una scatoletta inizia la mia giornata.
Schizzo via da casa. E’già tardissimo (ma quanto tempo sono stata a pettinarla questa mattina?) e volo in ufficio con la Cube ormai già invidiata da tutti i miei amici. Oggi devo testare un applicazione internet di mobile banking. A fine giornata vi posso assicurare che ho l’indice consumato sull’IPhone ed ho cominciato ad odiare tutti i cellulari.
Devo tirarmi su il morale. Ci vuole proprio un mega gelato alla nocciola dalla pasticceria Natale (http://www.natalepasticceria.it/), la migliore nel centro storico di Lecce. Ho le stelline negli occhi che mi brillano come nella migliore tradizione delle anime manga.
Finalmente la giornata volge al termine e già sto gustando la cena, con mio marito Ilario , al ristorante Roof Garden Altavilla dell’Hotel Risorgimento Resort (http://www.vestashotels.it/risorgimento/roof_garden_altavilla.htm). Ogni tanto bisogna pur coccolarsi no?

Parcheggio la Cube in centro e, come al solito, osservo gli sguardi incuriositi delle persone e mi rendo conto che non possono proprio fare a meno di osservarla. Di sicuro non è una macchina che passa inosservata! Ha una sua personalità. Ad accoglierci nel Roof Garden, c’è il metre di sala il sig. Nicola Simone che ci fa accomodare al nostro tavolo. L’atmosfera è davvero speciale, rilassante senza essere troppo affettata, il servizio è superbo, gli chef sono bravissimi e il personale è assolutamente cortese senza essere invadente. La vista è stupenda. Si vede il campanile del duomo e, nonostante siamo nel cuore del centro storico di Lecce, c’è una insolita calma e tranquillità dove nelle vie della movida , invece, i giovani popolano bar, ristoranti e pub. Tutto è perfetto!

Ecco uno dei gustosi piatti - opera dallo Chef Donato Episcopo con il quale abbiamo il piacere di chiacchierare a fine serata. Oltre ad essere il migliore chef nel Salento, Donato è anche impegnato a difendere e recuperare le tradizioni gastronomiche del suo paese natale, Cursi. E proprio in questo piccolo comune salentino Donato segue la regia di una manifestazione dal titolo “Trioti” (http://www.trioti.it/index2.php) che racconta storie del passato: utensili che oggi non si usano più (la mattra e lo stompo), ricette dal sapore antico ed impronunciabile per chi, come me, non è nato nel posto. Che bello ascoltare queste storie…

Sono proprio curiosa, vorrei vedere e toccare con mano queste lontane memorie del passato. Quindi ho deciso, Lunedì a Cursi, con la mia Cube, per una full immersion nella cultura gastronomica locale in anteprima solo per me. Nuovo ed antico possono anche coesistere armonicamente.

NISSAN CUBE & LECCE




Mimma Anelli, Lecce






31 LUGLIO


Ore 8:30. Piove! Non è possibile! Qui nel salento! Ma dove è finito il detto “il sole, il mare e il vento”?. Mi armo di santa pazienza e salgo a casa a prendere l’ombrello mentre borbotto tra me e me (in luglio l’ombrello? Roba da matti). Salgo sulla Nissan Cube e mi dirigo in atelier. Bellissimo sentire e vedere la pioggia sul tettuccio panoramico…Quando parcheggio ha smesso di piovere, ma nulla da fare, il cielo non promette nulla di buono ancora.
Oggi abbiamo due prove di abiti da cerimonia, tra cui una cliente molto speciale. Una bimbetta piccola piccola alla quale abbiamo confezionato un abito per damigella. Troppo carina…
Inizio a tagliare e cucire le rouches dell’abito da cocktail bianco e la mattina passa molto velocemente.
Visto che la giornata non permette di andare al mare mi concedo un riposino di due ore. Nel pomeriggio Ilario ed io andiamo all’Unieuro per ritirare i sotto piatti che avevamo ordinato e che finalmente sono arrivati. Poi giretto in centro. Che sorpresa! Incontriamo un carissimo amico che non vedevamo da temo ma subito l’attenzione è monopolizzata dalla mia Nissan Cube!


Ritornando a casa ci fermiamo al Dog Park E’ bello che l’amministrazione comunale abbia creato degli spazi anche per i nostri amici a quattro zampe e colgo l’occasione per fare un appello all’assessore Pagliaro, ma un Cat Park no?

Mangiamo una pizza a casa ordinata dalla Pizzeria Lussy dove fanno le croquette di patate e le pizze più buone di tutta Lecce e via per un giro veloce in centro.
Prima tappa Piazza Mazzini poi nel centro storico verso “Il Caffè Letterario”.
Scopriamo che, in un’antica chiesa sconsacrata, c’è una mostra dedicata a Leonardo da Vinci. Oramai è già tardi e non possiamo visitarla, peccato che finisca domani doveva essere molto interessante.

La serata è fresca ed è un piacere passeggiare all’aperto.
Le strade sono affollate da ragazzi e ragazze che chiacchierano fuori dai bar e dai pub. (foto Vie della Movida Leccese).
Il “caffè letterario” (http://www.caffeletterario.org/pagina.asp?id=1) è un piccolo pub tranquillo, dove si può sorseggiare cocktail, mangiare stuzzichini e insalate, suonare il pianoforte o la chitarra e leggere ovviamente un buon libro.
Adoro questo spazio perché non è il solito pub ma è un contenitore di eventi, che spaziano da performance live di musicisti più o meno conosciuti, ad incontri letterari e mostre. Dopo aver sorseggiato una birretta piccola, dritti a casa a fare la nanna. Domani vorrei mi tocca una giornata impegnativa: fare per voi la turista a Lecce ( che lavoro faticoso, ma qualcuno lo deve pur fare.)


venerdì 30 luglio 2010

DOTT MIMMA E SIGNORA HYDE!



Mimma Anelli, Lecce







Avete presente il famosissimo romanzo di Robert Louis Stevenson “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”, dove c’è il dottore smilzo e timido che beve la pozione e diventa un l’omaccione brutto e (o almeno nella versione del regista del film “Van Helsing”)?
Per la verità non è che io sia un “omaccione” e per giunta “brutto”, né tanto meno “bravo” (perché sono smilza, hehe), tuttavia passo le mie giornate in equilibrio tra due realtà: la mattina vesto i panni dell’impiegata di banca ed il pomeriggio divento stilista e make up artist.
Incredibile vero? Non lo dite a me… alcune giornate faccio fatica anch’io a crederci.
Sveglia alle 7:00 ed eccomi pronta per una meravigliosa giornata di lavoro. Sono proprio concentratissima….

Ma avete notato la giacca che fa pendant con il colore della mia favolosa Nissan Cube?. Va bene, basta tergiversare… Ed eccomi in ufficio con il mio collega Gian Marco che pazientemente sopporta tutte le mie lamentele che solitamente si riducono a: sono stanca, non ce la faccio più, oggi faccio il gatto lamentoso, voglio andare a casa, sono stanca e ricomincio daccapo … mica mi posso inventare nuovi lamenti no?

Tra un bonifico e un giroconto, gli racconto della meravigliosa scoperta della Nissan Cube e per pausa pranzo decidiamo di uscire a mangiare qualcosa fuori. Sono costretta a cedergli la guida della macchina (ahimé!). E, meraviglia delle meraviglie, anche lui è subito entusiasta di questa curiosissima, ma efficientissima, macchina. Ma non avevo dubbi. E di nuovo, tra un bonifico ed un giroconto, un giroconto ed un bonifico, la giornata in banca finisce. Che stanchezzaaaa… Vabbè mi aspetta la seconda giornata di lavoro. Programma: 17:30 prova trucco, 19:00 prova abito. Sono ottimista. Posso farcela.
Arrivo in atelier. La cliente mi sta aspettando. Inizio i preparativi per il make up. (Foto 4 – Postazione trucco) Ho deciso per un trucco sofisticato. Margherita ha gli occhi azzurri e dei lineamenti molto particolari per cui vorrei realizzare un make up che le evidenziasse queste qualità. Preparo la base e ho il colore del fondotinta della stessa tonalità della sua pelle. La giornata sta decisamente migliorando… quante volte capita nella vita di una make up artist di non dover impazzire a miscelare tonalità per trovare il colore esatto? Mah…
Opto per un ombretto porpora sopra l’arcata della palpebra mobile e per un colore arancio sulla palpebra, sfumato agli angoli con un viola scuro. Per illuminare uso al centro della palpebra un pigmento oro. Vi risparmio il passaggi delle sfumature (ombre/luci) ed ecco il risultato nella mia scheda trucco.

Sono proprio soddisfatta…
E dopo l’ultima prova abito anche questa giornata in atelier è finita. Mi sono meritata una passeggiata in centro. Trovo parcheggio nel cuore del centro storico e intanto la mi godo la gente che passa e che sbircia la mia macchina: La guarda, la osserva, la commenta ed io che sono li a ridermela. Anche queste sono soddisfazioni o no? E a proposito di soddisfazioni domani potrò accontentare anche il mio palato perché sono stata invitata in uno dei miei ristoranti preferiti dove si mangia ottimo pesce (slurp!) ed il servizio è fantastico. Nel frattempo vi posto l’ultima foto. Non è una delizia?.